Si è tenuto nel pomeriggio di ieri un nuovo incontro con le Direzioni Generali del Personale di DAP  e DGMC, per avanzare le fasi di confronto sul PCD Mobilità del Personale non dirigente del Corpo della Polizia Penitenziaria.

 

A fronte della nuova informazione preventiva questa Segreteria Nazionale ha inteso ribadire alcune posizioni che possiamo così riassumere:  a) Rispetto ai punteggi di cui all’art.8 – anzianità di servizio – la FNS CISL propone una semplificazione del calcolo attraverso l’attribuzione di 2,5 punti per ogni anno di servizio. Considerato che sul tema emergono però varie ipotesi, nell’intento di giungere ad una intesa complessiva per il PCD, rimaniamo disponibili anche ad accogliere l’ultima proposta dell’Amministrazione;  b) Sull’art.9 per i punteggi da attribuire a chi presta servizio presso le Sedi disagiate, dopo ampia discussione, abbiamo espresso condivisione ad una nuova ipotesi che suddivida le Sedi in 3 gruppi di cui uno per le Sedi in terraferma, uno per quelle insulari ed un’ulteriore per Gorgona. Chiaramente abbiamo ribadito che la Sede di Porto Azzurro deve avere un’attenzione diversa da quelle proposte in precedenza, così come non riteniamo opportuno che la Sede di Mamone non rimanga classificata alla stregua di Gorgona perché trattasi di una Sede di non destinazione finale visto che anche nelle ultime mobilità il DAP è stato costretto ad assegnare neo-agenti dai corsi perché non disponibili richieste di mobilità da parte del Personale già in servizio, motivo per il quale riterremmo più opportuno continuare ad attribuire 4 punti per ogni anno di effettivo servizio in detta Sede;   c) sempre all’art.9 abbiamo chiesto prevedere uno stralcio dei punti per il Personale del GOM, prevedendo un articolo esclusivo - a parte – che risponda alle indicazioni di cui al Decreto specifico;  d) Sui punteggi invece previsti a coloro che hanno familiari disabili da assistere la FNS CISL ha condiviso di inserire la precisazione che detti punti siano nel diritto con solo di “parenti” ma anche di “affini”, purché rientranti tra quelli di 1° grado. Così come condividiamo la nuova ipotesi che potrebbe superare il limite dei 90 km della Sede richiesta per assistere il parente e/o affine disabile, andando non solo all’ambito provinciale ma dell’intera regione, quale territorialità utile ad assicurare un avvicinamento del Personale alle Sedi ambite.

A parte a quanto detto abbiamo confermato che non siamo favorevoli alla previsione di eventuali “fasi transitorie” per alcune situazioni, anche perché il nuovo PCD deve offrire certezze nei criteri vigenti dal momento in cui entrerà in vigore, senza “strascichi” di questioni precedenti, visto che si sono da poco concluse trattative - durate molto tempo -  e che hanno definito stabilizzazioni di molte situazioni che lasciavano il Personale nell’incertezza da anni.

Attenderemo che nei prossimi giorni il DAP ed il DGMC ci facciano pervenire la nuova ipotesi di PCD sulla quale auspichiamo si potrà, con un ultimo incontro, trovare una intesa comune per poter affrontare il futuro “Interpello Nazionale” utilizzando magari i nuovi criteri.

Cordiali saluti.

Il Segretario Generale
(Massimo VESPIA)