On. Francesco Paolo SISTO
Sottosegretario di Stato
Ministero della Giustizia - R O M A
On.le Sottosegretario,
nel ringraziarLa per la convocazione odierna Le porgiamo il benvenuto per questa importante delega alla trattazione degli affari del sistema penitenziario, un ambito molto complesso che richiede competenza, responsabilità e coraggio per cercare di rilanciare l’azione che lo Stato, il Ministero della Giustizia per primo, deve raggiungere come obiettivo indispensabile per i diffusi interessi della Collettività.
In questo documento proveremo a sintetizzare alcune priorità, che questa Segreteria Nazionale ha esposto recentemente anche alla Sig.ra Ministra della Giustizia ed in altri incontri istituzionali come al Ministero della Funzione Pubblica, al CSM, alla Commissione Antimafia ed in varie audizioni Parlamentari proposte dai Gruppi presenti alla Camera ed al Senato.
La gravità della situazione penitenziaria è ben nota ai Vertici del DAP e del DGMC, Dipartimenti con i quali ci confrontiamo costantemente e per i quali abbiamo apprezzato la recentissima conferma del Pres. Petralia e della Pres. Tuccillo, una decisione che denota per la FNS CISL l’intento di portare avanti la stagione delle riforme che riguardano il settore.
Veniamo al merito di alcuni aspetti delle difficolta con cui ogni giorno gli Uomini e le Donne del Corpo di Polizia Penitenziaria – e non solo loro - sono costretti a fare i conti, temi che devono essere affrontati con misure strutturali e organiche per restituire certezze al Personale.
Questo sintetico elenco non ha quindi altra pretesa se non quella di segnalare priorità sulle quali Tutti i nostri Colleghi e Colleghe attendono soluzioni:
- l'endemica carenza delle dotazioni organiche, sulla quale chiediamo a Lei un impegno a portare tra le scelte del Governo - ad esempio - il completamento al 100% della dotazione prevista dal Decreto Ministeriale. Questo significherebbe poter assumere non meno di 4000 unità che potremmo rapidamente reperire anche tramite lo scorrimento delle graduatore degli Idonei degli ultimi Concorsi;
- gli equipaggiamenti (soprattutto le uniformi) un problema che non può più essere rinviato;
- le aggressioni, tema sul quale giace da tempo immemore una nuova disposizione nelle stanze di via Arenula, mentre Uomini e Donne della Polizia Penitenziaria continuano a subire lesioni e violenze quotidianamente;
- la revisione del modello custodiale, superando la fallita sperimentazione delle "celle aperte";
- la modifica del decreto legislativo n.449 del 1992, quello relativo al sistema delle sanzioni disciplinari per il Personale. Troppe volte denunciamo che quell’impianto normativo è inadeguato ed ha mostrato chiari limiti applicativi. Non bastasse questo il D.L 449 non tiene altresì conto delle trasformazioni intervenute anche nella composizione dell’ordinamento e delle carriere del Personale, nei quasi 30 anni dalla sua emanazione;
- per quanto concerne il DGMC il necessario aumento della dotazione organica del Personale che opera negli UEPE. È impensabile che presso questi Uffici ai quali viene affidata la gestione delle misure alternative alla detenzione in carcere, debbano operare solo 314 unità di Polizia Penitenziaria. Il rischio è quello di rendere l’istituto dell’esecuzione penale esterna bloccato o peggio inoperoso;
- sulle REMS. Ancora oggi quotidianamente assistiamo al fenomeno gravissimo e pericoloso della gestione da parte dei colleghi della Polizia Penitenziaria di detenuti affetti da gravi turbe e nevrosi psichiche, che permangono presso strutture penitenziarie a causa dell’esiguo numero di posti presso le REMS. Appare urgente quindi determinare protocolli d’intesa, specifici poi nelle diverse realtà, con le Regioni appunto al fine di gestire questa tipologia di detenuti;
- per quanto concerne i nuovi compiti della polizia penitenziaria (con la modifica dei compiti istituzionali sanciti all’art. 5 della Legge 395/1990 è stato previsto che al Corpo sono affidati i Nuclei presso gli UEPE e la Collaborazione nelle Procure Generali e nei Tribunali di Sorveglianza) appare necessario adeguare la dotazione organica complessiva del Corpo;
- il tema del rinnovo del Contratto Nazionale per il Personale non dirigente del Comparto Sicurezza e la stipula del primo Contratto per l’autonoma area negoziale per i dirigenti delle Forze di Polizia. Nei giorni scorsi è stato avviato il tavolo negoziale da parte del Ministero della Pubblica Amministrazione, ma nessuno nel Governo ha ancora mostrato concreto impegno ed interesse per chiarire quali somme saranno integrate, anche in relazione alla legge sulla Specificità;
- la ripartizione dei fondi dal Comparto Sicurezza, ai fini della contrattazione di secondo livello per i FESI dei singoli Corpi, deve avvenire sulla base delle dotazioni organiche degli stessi e non sulla massa salariale, criterio usato fino ad oggi e che penalizza gravemente la Polizia Penitenziaria rispetto alle altre Forze di Polizia;
- l’esigenza di giungere alla stipula del 1° Contratto Nazionale per la Dirigenza Penitenziaria, sancita dalla Legge Meduri e che dopo oltre 15 anni non ha visto sancite le necessarie tutele economiche e normative per questo Personale. Nell’incontro Le abbiamo indicato in dettaglio anche le possibili soluzioni per risposte a questa Categoria (decretazione della qualifica di “dirigente superiore”) in attesa del Contratto stesso;
- l’attenzione che servirà rivolgere all’individuazione dei “posti di funzione” per il personale dell’Area Negoziale della Dirigenza del Corpo che – per effetto delle normative del 2017, vedrà un consistente numero di Appartenenti alla Categoria essere promossi da luglio 2022 nella qualifica di Primo Dirigente di Polizia penitenziaria.
Infine, non meno importante, le misure necessarie per proseguire a gestire il lavoro in sicurezza e completare il prima possibile la campagna di vaccinazione per il Covid. Anche la Polizia Penitenziaria ha pagato un prezzo altissimo nell’anno appena trascorso in questa situazione di emergenza pandemica e serve avere visione strategica per rendere strutturali, almeno per i prossimi anni, una serie di misure ed investimenti sul tema.
Riguardo a quanto avvenuto chiediamo alla S.V. di valutare la possibilità di un intervento straordinario (lo abbiamo già proposto nei giorni scorsi al Pres. Petralia) affinché il sistema normativo delle ricompense possa riconoscere una idonea soluzione per le Colleghe ed i Colleghi che hanno operato in questi mesi negli Istituti, impedendo con il loro impegno e professionalità l’ulteriore grave diffondersi della Pandemia.
Su tutto questo la FNS CISL attende di verificare impegni concreti, risolutivi e sui quali auspichiamo che Lei stesso On. Sisto potrà svolgere con protagonismo politico scelte idonee.
Cordiali saluti.
Il Segretario Generale
(Massimo VESPIA)