Pregiatissimi Pres. Petralia e Pres. Tuccillo,
il tema che intendiamo sottoporre alla Vostra attenzione è uno di quelli che recentemente ha determinato moltissimi problemi verso il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria che questa Federazione si onora di tutelare e rappresentare sindacalmente.
Nel tempo l’introduzione di tecnologia – con sistemi di videosorveglianza e registrazione talvolta anche complessi – che aiutano nell’attività istituzionale demandata a queste Amministrazioni, per la gestione in sicurezza degli Istituti di pena ed in altri ambiti lavorativi connessi, viene illegittimamente utilizzata per un costante rilevato aumento delle azioni disciplinari intraprese verso il Personale del Corpo.
In particolare registriamo un apparente ostile utilizzo – ai fini disciplinari – di registrazioni audio e video nei confronti del Personale, ignorando le previsioni di tutela e di diniego al ricorso di dette registrazioni ai fini del controllo sui dipendenti, così come indicato dallo Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970) ma soprattutto dalle numerose pronunce del Garante della privacy che interviene costantemente verso Aziende ed Enti ( anche Istituzionali ) per le denunce che i soggetti perseguiti disciplinarmente presentano.
Sia chiaro che la FNS CISL riconosce il valore dell’introduzione di nuovi sistemi di videosorveglianza, che sempre più aiutano nelle primarie attività di sicurezza negli Istituti ed Uffici di Codeste Amministrazioni, ma registriamo contestualmente come venga ignorato sempre più spesso il fatto che tali riprese e/o registrazioni, utilizzate ai fini disciplinari, non trovano legittimità se non in contestuale rilevamento di fatti che abbiano rilevanza penale. Invece non solo si fa uso di detto materiale audiovisivo per contestare aspetti disciplinari contestuali all’avvio di riscontri di natura penale ma si utilizzano le stesse registrazioni per andare a perseguire altri lavoratori che svolgevano attività diverse purché vicine a quelle oggetto di controllo.
Serve tenere in considerazione che sul tema trattato, nonostante le norme contrattuali del Personale del Comparto Sicurezza lo prevedono espressamente, non si è mai aperto un confronto sull’introduzione di strumenti di innovazione tecnologica nel lavoro della polizia penitenziaria.
Per quanto detto - in attesa di un Vostro riscontro - si chiede di voler prevedere la convocazione di uno specifico tavolo di confronto con il Sindacato per definire anche l’emanazione da parte del DAP e del DGMC di specifiche direttive che diano uniformità di legittimità a certe attività.
Cordiali saluti.
Il Segretario Generale
(Massimo VESPIA)