E’ proseguito oggi il confronto al tavolo tecnico tra Governo e Sindacati delle Forze di Polizia per il rinnovo del contratto nazionale del comparto sicurezza e difesa per il triennio 2019/2021.
Anche l’informazione preventiva – fornita solo stamani prima della riunione – evidenzia le lacune che provoca uno stanziamento economico inadeguato.
Assistiamo ad uno spostamento di cifre tra la scelta negli articoli delle riunioni precedenti e quella odierna, ma è apparso subito chiaro che se non aumenti il budget economico occorrente non si risolvono tutte le situazioni che abbiamo chiesto di adeguare, sia economicamente che normativamente.
Per la FNS CISL il Governo deve chiarire compiutamente se intende introdurre nel Contratto norme giuridiche non più rinviabili ( congedi parentali, legge 104/92, mobilità temporanea art 42bis, congedo solidale, congedo straordinario per donne vittime di violenza di genere ) ma soprattutto non ipotizzando nessuna perdita di diritto sulla mancata fruizione del congedo ordinario ove il dipendente non cessi dal servizio ed altro ancora.
La vera novità positiva è l’introduzione di una nuova indennità, definita “indennità specificità del Corpo di Polizia penitenziaria”, che mira a riconoscere il principio di una indennità aggiuntiva solo per chi opera nelle sezioni detentive. Su questo serve proseguire il confronto perché istituire questa nuova voce stipendiale richiederebbe (secondo alcune ipotesi formulate dalla parte pubblica) una cifra variabile tra gli 8 ed i 10 milioni di euro, una somma non disponibile oggi dallo stanziamento economico previsto dal Governo per indennizzare le “specificità” del Comparto. E la formulazione della proposta odierna l’abbiamo rigettata al mittente perché il proposto comma 2 dell’art. 17
prevederebbe che dal prossimo anno tale spesa non sarebbe a carico dei costi generali del Contratto ma il Corpo dovrebbe pagarsela in proprio utilizzando le risorse economiche del FESI; insomma una operazione al contrario, mai prevista prima, che vorrebbe assicurare di pagare al Personale una voce stipendiale di primo livello con i fondi della contrattazione di secondo livello, quella decentrata per singolo Corpo, somme già esigue rispetto alle necessità d’incentivazione.
La Parte Pubblica non ha poi saputo definire quali importi andrebbero previsti nel nuovo art. 5 “Importi una tantum” relativi agli anni 2019, 2020 e 2021. Sicuramente queste risorse dovrebbero giungere da ricalcolo di avanzi economici rispetto agli anticipi sugli anni di mancato rinnovo alla luce delle assegnazioni provvisorie per pagare la vacanza contrattuale ed i Fesi già passati.
Durante l’incontro si sono dibattuti anche altri aspetti normativi che dato il carattere interlocutorio della discussione non offre spunti di approfondimento visto che ogni ipotesi potrebbe essere cancellata alla prossima convocazione.
Considerate le distanze che permangono, tra OO.SS. della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria con la compagine Governativa, l’ipotizzata riunione ad oltranza che avanzava nelle possibilità odierne è stata rinviata ad altro momento e cioè solo quando la soluzione alle numerose diversità di opinione tra le Parti saranno meno evidenti.
Vi terremo informati sugli sviluppi.
Cordiali saluti.
Il Segretario Generale
Massimo VESPIA