Lo scorso 23 dicembre 2021 si è conclusa la trattativa per il rinnovo del Contratto 2019/2021 del Personale non dirigente del Comparto Sicurezza e Difesa, un confronto iniziato con la Ministra Dadone ( Governo Conte bis) e concluso con il Ministro Brunetta ed il Governo attualmente in carica.
Assistiamo già ad alcune prese di posizione, che riteniamo strumentali, di qualche OO.SS. che pur avendo sottoscritto l’Intesa adesso diffondono pareri di discredito sul risultato e sui contenuti dell’Accordo stesso. In verità questo non ci meraviglia perché durante il lungo confronto governativo abbiamo sentito dichiarare tutto ed il contrario di tutto.
In realtà, quando si raggiunge un accordo, affermare che si poteva fare meglio è facile – molto molto facile – ed è anche vero…. si può sempre fare di meglio.
Però si deve tener conto che l’ultimo contratto scadeva il 31/12/2018 e venne siglato all’unanimità, anche quello, assicurando dopo oltre 9 anni di blocco al rinnovo di Tutti i Contratti di lavoro nazionali, di portare soldi nelle tasche di colleghi e colleghe che aspettavano da troppo tempo, soldi che nel caso delle Forze di Polizia si unirono ad altri incrementi economici legati alle intese del 2017 sulla legge di Riordino delle Carriere, un sistema parametrale stipendiale nuovo che portava indubbi vantaggi anch’essa. Ma si sa che di cose puoi farne 100 fatte bene ed una meno bene, affinché chi denigra il risultato collettivo abbia gioco facile a far cavalcare il malcontento tra i catastrofisti professionisti.
Questa trattativa 2019/2021 iniziava con stanziamenti insufficienti che erano stati previsti dalle leggi di stabilità del Governo Conte 1, del Governo Conte Bis e che con l’esplosione dell’emergenza pandemica sanitaria vedevano messo un discussione tutto il bilancio dello Stato. L’attuale Governo non solo ha inizialmente incrementato le risorse economiche ma poi – anche nella nuova legge di bilancio – ha stanziato fondi aggiuntivi che hanno consentito nella trattativa di andare a prevedere l’introduzione di nuove indennità strutturali contrattuali che possono consentire di iniziare a riconoscere qualche specificità nel lavoro nei diversi Corpi.
Quello che non dicono certi denigratori è che nel Contratto è stata anche sancita però la fine di qualche vicenda che, approfittando di un articolato normativo per taluni favorevole, consentiva di “danneggiare” interessi collettivi del Personale.
E così serve dire che finisce l’epoca delle richieste di “Aspettativa Sindacale NON Retribuita”, tanto abusata da alcuni ( basterebbe pensare che 2/3 OO.SS. ne attivavano un numero superiore ai distacchi sindacali di Tutte le OO.SS. Rappresentative riconosciute ) ai fini di assicurare un trasferimento gradito dopo un biennio concluso in quel tipo di aspettativa. Questo consentiva a qualcuno di “scavalcare tutti i colleghi e le Colleghe nelle graduatorie nazionali di Mobilità nazionale a domanda”.
Così come finisce, con altra modifica normativa, la stagione delle migrazioni di taluni para-sindacalisti che vincolando quelle Persone che sottoscrivevano una adesione ad una sigla non rappresentativa concludevano accordi anno per anno con sigle rappresentative diverse, senza mai coinvolgere quelli che erano iscritti. Adesso se uno di questi “professionisti migratori” vorrà fare accordi dovrà far disdettare tutti dalla Organizzazione cui aveva aderito e fargli sottoscrivere una nuova delega per la nuova sigla sindacale.
E’ anche per questo che per Noi questo Contratto porta buone novità per il Personale e consente di dire a “certe furberie”…. GAME OVER !!!
Il Segretario Generale
Massimo VESPIA