Al Dott. Massimo PARISI
Direttore Generale del Personale  e delle Risorse
Dipartimento Amm.ne  Penitenziaria  –  R O M A

Preg.mo  dott. Parisi,
periodicamente negli anni sono emerse interpretazioni sul trattamento di missione, spettante al personale del Corpo di Polizia penitenziaria, che partecipa a Concorsi Pubblici banditi dall’Amministrazione ed in particolare per le “quote di riserva” destinate agli interni.

Anche in occasione delle prove previste per il concorso a 120 posti per Commissari, l’applicazione di quanto nel diritto di Colleghi e Colleghe che hanno partecipato, vede attuate scelte diverse tra i vari PRAP di provenienza dei dipendenti candidati, ma anche di pareri espressi dal DAP in risposta a quesiti periferici che neanche dovrebbero generarsi.

Ne discende che nella quasi totalità d’Italia i Reparti, gli Istituti di appartenenza del dipendente, abbiano normalmente proceduto al pieno riconoscimento dei diritti soggettivi dei partecipanti con provvedimenti di missione che compensano ( anche se spesso senza i necessari anticipi economici richiesti dagli interessati ) ogni spesa sostenuta per la partecipazione alle prove concorsuali in questione.

Ma poi ci sono isolati casi in cui qualche ufficio contabile, ergendosi a legislatori, negano quanto richiesto dagli interessati negando – in particolare – le spese sostenute per vitto e alloggio durante la trasferta autorizzata per il trattamento di missione; interpretazioni che non tengono conto che un dipendente al quale sia stata autorizzata una trasferta dalla Sede di servizio, solitamente tra i 2 e 3 giorni di durata, non dormirà certamente all’aperto e senza consumare alcun pasto rimanendo digiuno.

Dal provvedimento del Riordino delle Carriere ad oggi sono molti gli effetti che hanno determinato, ed ancora determinano, l’avvio di processi di avanzamento di qualifica tramite concorsi. Un effetto che riguarda l’intero Comparto Sicurezza, che sta attuando questi lunghi processi di riqualificazione, ma che ci vede assistere a comportamenti gestionali diversi tra Amministrazioni delle stesse Forze di Polizia ad ordinamento civile.

Infatti la stessa “Direzione Centrale per gli Affari Generali e politiche del Personale della Polizia di Stato”, per il concorso pubblico a 1000 posti da allievi vice ispettore, ha disposto nella recente circolare n. 1773 del 21/01/2022 , che al personale in servizio che partecipa per le “quote interni” spetta:   “ …omissis compete il trattamento economico di missione nella misura prevista dalle vigenti disposizioni. Verificata, da parte di questa Direzione Centrale, l’indisponibilità di idonei alloggi presso Strutture dell’Amministrazione aventi sede in Roma, il sudetto personale è autorizzato a fruire di vitto e alloggio presso Strutture Private. A richiesta degli interessati si autorizza il trattamento economico forfettario previsto dall’art. 6 comma 11 del DPR 170/2007, come modificato dall’art.13 comma 12 del DPR 51/2009”.

Tutto quanto appena descritto conferma il fatto che interpretazioni abnormi che si verificano localmente in alcune realtà d’Italia, talvolta con il conforto di Uffici Dipartimentali, ingenerano a parere della FNS CISL non solo confusione ma anche una odiosa sperequazione di trattamento tra Lavoratori e Lavoratrici in Uniforme, appartenenti allo stesso Contratto Nazionale di Lavoro, pur se appartenenti a Corpi dello Stato diversi tra loro.
   
 Per quanto detto si chiede alla S.V. di voler intervenire per evitare l’insorgere di contenziosi ma soprattutto per evitare ingiuste penalizzazioni tra il personale di Polizia penitenziaria.

Si ringrazia anticipatamente per  un  urgente riscontro alla presente richiesta.

Cordiali saluti.

Il Segretario Generale
Massimo VESPIA