In questi ultimi giorni sono nuovamente tornate alla ribalta dei mass media le gravissime criticità del sistema penitenziario italiano. Si tratta però di una emergenza annunciata da tempo, da troppo tempo, sulla quale la politica, il Parlamento, paiono non volersene occupare come necessario.
Lo scorso 20 giugno Mauro Palma, Garante Nazionale per i diritti dei detenuti, ha esposto la sua relazione al Parlamento con dichiarazioni e dati importanti ma che invece – per chi come noi si occupa di dette questioni ogni giorno – sono informazioni denunciate da anni.
Insomma non c’era niente di nuovo nel quadro rappresentato, che ha però riportato all’attenzione temi quali il sovraffollamento detenuti, di un alto numero di soggetti in attesa di giudizio per le note difficoltà del sistema giudiziario, di una eccessiva presenza di detenuti stranieri, dell’inadeguatezza delle Strutture Penitenziarie, delle gravi carenze delle dotazioni di personale di cui – la maggiore carenza – è quella di poliziotti penitenziari.
Così come le affermazioni sul problema dell’assistenza sanitaria e di quella psichiatrica in particolare, all’interno delle carceri, parrebbero scoprire oggi quanto invece questa Organizzazione Sindacale contestava su quelle riforme, iniziate nel 2006 e terminate nel 2017 con la soppressione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che avrebbe dovuto coincidere con una capillare presenza sul territorio delle Rems (Residenze Esecuzione Misure Sicurezza ). Ma come per la legge Basaglia, che chiudeva i manicomi per creare una rete di assistenza psichiatrica mai realizzata come necessario, anche il superamento degli OPG ha portato non ad una rete adeguata di Rems ma all’apertura di tante sezioni per detenuti psichiatrici nei carceri ( tanti mini OPG per capirsi ) che hanno visto aumentare a dismisura le aggressioni al Personale di Polizia penitenziaria che negli Istituti già doveva gestire altre gravi criticità. Insomma si è creata una emergenza nell’emergenza.
Poi ascoltiamo le parole del Capo dello Stato ieri, il Presidente Mattarella, che esalta e riconosce il valore del lavoro che svolgono gli uomini e le donne della polizia penitenziaria, alla conferenza di presentazione della imminente cerimonia del 205° Anniversario del Corpo.
L’Amministrazione della Giustizia e del Sistema Penitenziario avrebbe poco da festeggiare, visto l’immobilismo che sovente dimostrano in considerazione delle gravi carenze di dotazioni di personale, di mezzi e strumenti, oltre che della vetustà delle Strutture.
Ne è prova anche la manifestazione che domattina vedrà Tutte le OO.SS. del Personale portare in piazza davanti al carcere romano di Regina Coeli uomini e donne dei baschi Azzurri, per dire basta al disinteresse ai problemi e denunciare quanto accade ogni giorni nei carceri italiani.
Serve che i fatti prendano il posto delle parole ed è su questo che attendiamo ancora di conoscere cosa vorrà fare il nuovo Capo del DAP incaricato già da qualche mese, cosa voglia fare la Ministra Cartabia dopo vari annunci per ora solo verbali, cosa intenda fare il Parlamento per ascoltare questi Lavoratori in uniforme ormai stremati e delusi su quanto accade.
Il Segretario Generale
Massimo VESPIA