Con la cattura dell'ultimo dei grandi latitanti di mafia -  Messina  Denaro  ricercato dal 1993 -  lo Stato esprime tramite tutte le proprie Istituzioni, a partire dal Pres. Sergio Mattarella, la soddisfazione per aver assicurato alla giustizia colui che aveva assunto il ruolo di boss mafioso dopo le catture di personaggi quali Riina e Provenzano.
Grande merito all'azione di intelligence sviluppata dall'Arma dei Carabinieri, dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, nell'incrociare dati e tutto ciò che poteva portare al risultato odierno.
E adesso si apre una fase nuova dove non solo poter chiudere una serie di processi, restituendo giustizia alle vittime di tante azioni criminali e carneficine, ma cercare di chiarire tanti aspetti collegati alla gestione che Messina Denaro metteva ancora in campo con nuovi collegamenti malavitosi, che vanno ben oltre i confini della Sicilia e dell'Italia.
Per giorni giornali, social media e telegiornali spalancheranno i riflettori sulla notizia della cattura, con interviste non solo ai Vertici delle Forze di Polizia che hanno svolto questo importante compito, ma anche offrendo a molti attori della politica un palcoscenico per parlare a proposito o meno di un risultato così importante.
Poi come sempre avviene - da sempre - per arresti di criminalità organizzata, per Terroristi nostrani e internazionali,  i riflettori del mondo della comunicazione si spegneranno ed il problema di come gestire il "detenuto Messina Denaro"  sarà un problema solo ed esclusivamente di Uomini e Donne del Corpo di Polizia Penitenziaria, che come normale sia per loro devono già attuare - da oggi - non solo tutte le misure necessarie al quotidiano di "questo detenuto" ma anche a tutto ciò che allo stesso è collegato rispetto ai suoi radicati legami all'esterno del carcere.
Farlo e farlo al meglio non è solo utile alla gestione propria del detenuto per il sistema penitenziario, ma anche perché significa proseguire tramite Reparti Speciali della Polizia Penitenziaria a sviluppare il lavoro d'intelligence con le altre Forze di Polizia, perchè ognuno dei quattro Corpi dello Stato - nelle proprie prerogative - è complementare alla complessiva gestione di ciò che si definisce con un solo concetto :  la Sicurezza del Paese e dei Cittadini.
Auspichiamo che tutto questo trovi le giuste attenzioni - in particolare proprio della politica - affinché si possano recuperare quelle risorse umane e strumentali necessarie a svolgere al meglio questo compito e ciò per superare le recenti stagioni di tagli ai servizi ed ai Reparti di Personale cui questi Corpi dello Stato sono stati costretti dalle difficoltà economiche degli ultimi anni.

Il Segretario Generale
Massimo VESPIA