On. Carlo NORDIO
Ministro della Giustizia
Oggetto: Sanita’ penitenziaria e chiusura O.P.G.. Un caos annunciato, rimasto inascoltato.
Egregio Signor Ministro della Giustizia,
sono trascorsi poco più di 6 anni dalla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, una
scelta che seguiva quella già assunta in precedenza con la quale veniva soppressa la Sanità
Penitenziaria e trasferite tutte le competenze al S.S.N. per il tramite delle Aziende Sanitarie Locali.
Già da subito venne percepita quale situazione si andava mano a mano determinando;
intanto serviva aggiungere - ai servizi ed assistenza sanitaria che le AA.SS.LL. faticavano e
faticano ad assicurare celermente ai Cittadini – anche il garantire con celerità ed efficienza un
servizio così importante ad una popolazione di decine di migliaia di detenuti, dove unire ai tempi e
bisogni organizzativi sanitari anche la contestuale organizzazione dei servizi della Polizia
penitenziaria, gravemente sottodimensionata nei numeri del Personale e con un parco automezzi
inadeguato ai nuovi bisogni.
Affermiamo questo perché da allora la spesa pubblica per garantire assistenza sanitaria ai
cittadini detenuti e decuplicata anche perché – chiaramente quanto semplicemente – i medici delle
ASL al minimo problema e/o rischio al singolo detenuto, hanno dimostrato preferire svolgere ogni
attività diagnostica etc etc in ambienti di cura esterni, motivo per cui sono aumentati gli
accompagnamenti con scorta all’esterno dei penitenziari, i piantonamenti dei detenuti nei luoghi
esterni di cura in caso di ricoveri, con spese necessarie per uomini e mezzi che conseguentemente
hanno aggravata la situazione.
Ma il colpo di grazia è arrivato nel 2017 dove – senza variare il codice penale – fu decretata
la soppressione degli OPG ( 5 in Italia che assolvevano alle attività necessarie per i casi più gravi e
pericolosi) per trasferire alle Regioni anche la creazione delle REMS, le Residenze per l’Esecuzione
delle Misure di Sicurezza. Queste Strutture però dovevano offrire l’assistenza degli ex OPG, non
avendo caratteristiche apparenti di un penitenziario, che se pur dedicato prevalentemente a cure
mediche adeguate contemperava le decisioni dei Magistrati circa il garantire l’esecuzione delle
decisioni restrittive assicurando la sicurezza collettiva dei Cittadini e spesso degli stessi Internati.
Abbiamo gridato a Tutti, per anni, che una Riforma così importante non si poteva fare solo
su base di concetti etici, ma serviva accompagnarla nel tempo con sperimentazioni limitate e non
rischiando come già avvenuto per la legge Basaglia, che chiudeva giustamente i manicomi civili
senza però creare prima quella rete di assistenza sul territorio che assicurasse cure diffuse adeguate
a tutti e senza scaricare i problemi sulle Famiglie degli allora pazienti psichiatrici. Cosa avvenne lo
sappiamo ed è anche per questo che chiedevamo attenzione, a maggior ragione perché questa volta
si trattava non solo di “pazienti” ma anche di “autori di Reati” spesso gravissimi.
Così è successo come per la legge Basaglia…. REMS aperte in numero inadeguato, spesso
impreparate a gestire dall’oggi al domani casi difficili e pericolosi, con mesi e mesi di aggressioni al
personale sanitario che in quelle REMS operava ed opera.
Arriva allora come altre volte una soluzione all’italiana, improntata all’arrangiamoci e
cerchiamo di gestire le disfunzioni che la Riforma determina co n una scelta che – come sempre –
pagano in primis i Cittadini, perché quando si aumentano le spese e paga lo Stato… beh paghiamo
Tutti. Con la chiusura degli OPG e la non modifica del Codice Penale, capita che molti autori di
reati, spesso efferati e di grande impatto sull’Opinione Pubblica, piuttosto che valutarli incapaci
d’intendere e volere rendendoli non imputabili come recitano le norme, gli si attribuisca qualche
disturbo mentale e lo si faccia espiare una condanna in un penitenziario ordinario, quei penitenziari
che non andavano bene sotto forma di OPG ma dove in decine e decine di casi in Italia gli abbiamo
fatto creare alcuni spazi per “detenuti psichiatrici”. Insomma lo Stato ha rigenerato tanti mini
O.P.G..
Ma questa situazione si scarica sulla già congestionata situazione interna delle carceri,
sovraffollate, spesso inadeguate strutturalmente, con aggressioni su aggressioni che ogni giorno –
ogni santo giorno Signor Ministro della Giustizia – subiscono gli appartenenti alla Polizia
penitenziaria.
Oggi il tema torna all’attenzione solo perché un detenuto noto – a Genova – viene scarcerato
ed affidato ad una REMS, con un clamore mediatico enorme ed una preoccupazione diffusa tra
molte persone.
E allora la FNS CISL vuole ricordare a Lei, che sul tema sicuramente può dimostrare una
sensibilità giuridica adeguata, che forse è arrivato il momento di svolgere certe verifiche e valutare
correttivi necessari.
Cordiali saluti.

Il Segretario Generale
(Massimo VESPIA)