Gentile Presidente del Consiglio, Gentili Ministri, Egregi, in merito allo schema di Decreto Interministeriale recante la “Individuazione e graduazione, ai sensi dell’articolo n.198 del Decreto Legislativo 13 ottobre 2005, n.217, delle posizioni organizzative da conferire al personale direttivo del CNVVF appartenente al ruolo operativo e ai ruoli tecnico-professionali, nonché individuazione, ai sensi dell’articolo n.222 del Decreto Legislativo 13 ottobre 2005, n.217, delle posizioni organizzative da conferire al personale del Corpo Nazionale appartenente al ruolo dei direttivi aggiunti”, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha ritenuto opportuno dichiarare, nel corso dell'incontro tenutosi in videoconferenza il 16 marzo u.s., di non voler cogliere le legittime osservazioni presentate dalle Scriventi, con la nota inviata lo scorso 3 marzo, a seguito delle ripetute richieste di intervento ricevute dai lavoratori direttivi e dirigenti. Aver concesso alle Organizzazioni Sindacali in parola, maggioritarie in termini di rappresentatività sindacale sul piano nazionale del personale direttivo e dirigente, seppur a procedura di consultazione conclusa, la possibilità di riproporre vecchie e nuove, quanto puntuali, osservazioni in merito allo schema suddetto, se da un lato ha dato la “parvenza” all’Amministrazione di volersi rendere disponibile ad un più ampio principio di confronto tra le Parti, dall'altro, nel corso del dibattito del 16 marzo u.s., ha svelato la reale volontà della stessa Amministrazione mostrando ostinazione nel perseverare nell’idea di procedere all’emanazione del decreto in oggetto senza, de facto, valutare e approfondire adeguatamente le osservazioni presentate e debitamente argomentate. Ciò nonostante, con il solito spirito collaborativo che ha sempre contraddistinto la Fp Cgil, la FNS Cisl e la Confsal Vigili del Fuoco, pur rappresentando in diversi modi i numerosi e preoccupanti tratti di rigidità dell’architettura del decreto in questione e gli effetti deleteri che essi produrranno a livello centrale e periferico, abbiamo registrato da parte dell’Amministrazione la chiusura totale su una serie di punti sostanziali e di valenza politica che avrebbero consentito alle Parti di raggiungere l'accordo più volte richiamato dal Capo Dipartimento, Dott. Laura Lega. Un percorso il nostro ambizioso e senza dubbio difficile, frutto di una applicazione normativa legata ad
articoli anacronistici, gli art. 198 e 222, contenuti in un Decreto legislativo inadeguato e modificato nel 2018 in modo peggiore ritenuto inapplicabile ormai da tutti, ovvero, il D.Lgs. 217/05. Inoltre, riteniamo grave e simbolica la precedente iniziativa del Capo del Corpo, Ing. Fabio Dattilo, diretta a diramare alle strutture dirigenziali del CNVVF, lo scorso 22 febbraio, dell’emanando decreto interministeriale, con l’intento di “orientare, sin d’ora, eventuali processi di riorganizzazione in atto o programmati ai modelli standardizzati previsti nel provvedimento in parola". Tale atteggiamento, infatti, ha denotato, sin da subito, una già predeterminata e unilaterale volontà dell’Amministrazione di chiudere aprioristicamente ogni margine di confronto con i Sindacati, vittime a nostro parere di un processo prestabilito che manifesterà tutta la sua precarietà, irresponsabilità e inapplicabilità nel corso della fase negoziale del rinnovo del Contratto di Lavoro 2019/2021 dove contrasteremo con fermezza e a suon di maggioranza il decreto. Aggiungiamo che il decreto interministeriale così come predisposto dall'Amministrazione evidenzia e conferma la "latente deriva divisiva" tra il personale, a più riprese ricercata da talune organizzazioni sindacali autonome e corporative, che non aiuta la categoria a raggiungere quello spirito identitario, coeso e paritario di tutte le componenti del Corpo, necessario all'ottimale funzionamento della macchina organizzativa e alla qualità dei servizi resi al cittadino. Per tali ragioni siamo convinti che i Signori Ministri in indirizzo, con lo stesso spirito costruttivo dimostrato con la sottoscrizione del recente "Patto per l'innovazione del Lavoro Pubblico e la Coesione Sociale", convengano sull'opportunità di bloccare temporaneamente l'iter amministrativo avviato dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco dello schema di decreto, in attesa di poter apportare le giuste integrazioni al testo, così da renderlo realmente funzionale ai compiti e alle funzioni attribuite al Corpo Nazionale e confacente alle esigenze economiche del personale interessato, alle quali le Organizzazioni Sindacali dovranno necessariamente rispondere attraverso il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale. Altresì si segnala che le Scriventi hanno ripetutamente lamentato un preoccupante e precario stato delle relazioni sindacali, rappresentato da una serie di richieste rimaste ancora inevase che penalizza il personale del Corpo obbligato a subire quotidianamente atteggiamenti discriminatori dettati dalla disorganizzazione dell'intero impianto Dipartimentale con conseguenti ricadute negative sull'organizzazione del lavoro in tutte le sedi territoriali. Infine, relativamente ai tanti decreti attuativi del D.Lgs. 127/18 rimasti ancora ingiustificatamente inevasi, le Scriventi denunciano l'assenza della stessa solerzia adottata nella stesura del decreto interministeriale sopra citato. Per le ragioni su esposte, nostro malgrado, dichiariamo lo stato di agitazione sindacale nazionale della categoria, ai sensi della Legge 146/90 e s.m., richiedendo la prevista procedura di conciliazione in mancanza della quale saranno adottate tutte le iniziative sindacali previste. Distinti saluti.Proclamazione dello stato di agitazione nazionale di categoria
Categoria principale: Vigili del fuoco
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