Roma, 27 Ottobre 2020
Pres. Bernardo PETRALIA
Capo Dipartimento Amm.ne Penitenziaria

Preg.mo Pres. Petralia,
apprendiamo da agenzia stampa del positivo coinvolgimento del Ministero della Giustizia e del DAP nel Gruppo di lavoro che sarà coordinato dal dott. Francesco Enrichens dell’ISS. Il contributo che potranno fornire in quel consesso il dott. A. Bianco, il dott. F. Gualtieri ed il dott. Tartaglia (che legge per conoscenza) può sicuramente risultare utile per una nuova tipologia di Strutture quali sono le REMS.


Nonostante questo la FNS CISL rimane convinta che serve anche sostenere l’esigenza di adeguamento delle norme di legge che – ad oggi – sono quelle che causano le maggior criticità gestionali nei penitenziari riguardo alla gestione post riforma degli OPG, norme inadeguate che hanno portato l’Amministrazione Penitenziaria a dover aprire tante micro strutture interne ai carceri per gestire detenuti con disturbi psichiatrici.
La riforma ha inteso affermare l’inconciliabilità della gestione di quei soggetti così problematici in ambito penitenziario, destinando così la precedente utenza degli ex OPG nelle nuove REMS. Purtroppo queste ultime non hanno retto il peso dei numerosi casi da gestire, anche perché insufficienti negli spazi, nelle capienze numeriche, nelle dotazioni di tutte quelle professionalità specialistiche che occorrerebbero.
Questo è frutto di scelte politiche frettolose quanto inadeguate, alle quali questa Organizzazione si oppose spesso da sola, contestando che la riforma non poteva avvenire ad invarianza normativa, lasciando il codice penale con alcune previsioni che non possono essere attuate (le norme infatti recitano ancora che chi autore di reati, se non imputabile per incapacità di intendere e volere, magari anche in presenza di pericolosità sociale, deve essere internato in OPG) scaricando in questo modo sugli stessi Giudici la responsabilità aggiuntiva di decidere se una REMS abbia o non abbia la capacità di assicurare le necessarie garanzie di tutele della sicurezza sia per l’autore di reati che per la collettività.
Le numerose aggressioni che dal 2017 registriamo nei penitenziari, compiute da persone con gravi problemi psichici, stanno a dimostrare come il problema dell’insufficiente risposta fornita dalle REMS e dalla Riforma, si scarica sul carcere e su chi – in particolare la Polizia Penitenziaria – vi opera, nell’interesse e per la sicurezza dei Cittadini.
Per quanto detto la FNS CISL auspica che le Autorevoli personalità del Ministero della Giustizia e del DAP, coinvolte in quel Gruppo di Lavoro, possano tenere conto di questo contributo ed anzi vogliano avvalersi di tante professionalità del Corpo che, dopo la chiusura degli OOPPGG, sono state disperse nell’intero panorama penitenziario.
Cordiali saluti.

Il Segretario Generale
Massimo VESPIA