Si è tenuta stamani presso il DGMC la riunione convocata per affrontare la situazione di emergenza che il Dipartimento sta affrontando riguardo al sovraffollamento di detenuti nelle Strutture minorili.
Presenti alla riunione il Sottosegretario di Stato Sen. Andrea OSTELLARI, insieme al Capo Dipartimento Pres. Antonio SANGERMANO, al Direttore Generale della Giustizia Minorile e Riparativa dott. Alessandro BUCCINO GRIMALDI  ed al nuovo Direttore Generale del Personale la dr.ssa Silvia MEI, oltre al dirigente della Direzione dott. Mimmo DELLI SANTI.
L’analisi è partita da un dato che ad oggi vede ristretti circa 613 tra detenuti minori e giovani adulti, un numero mai raggiunto in questo segmento della Giustizia ed a fronte di una capienza regolamentare sul territorio nazionale di circa 550 posti.
A questo deve aggiungersi il problema che discende dall’ultimo anno in cui eventi critici, di cui si sono resi responsabili detenuti di difficile gestione, sono state devastate e rese inagili circa 50 stanze detentive, aggravando maggiormente la situazione ( a peggiore questo dato le decine di poliziotti che nel corso degli eventi sono dovuti ricorrere  a cure mediche per aggressioni ed altro).
Questo il motivo per cui da una collaborazione tra DGMC  e DAP – ed il Pres. Sangermano ha pubblicamente ringraziato l’intervento del nuovo Capo del DAP la Pres. Lina DI DOMENICO – si è individuata una soluzione che avrà carattere di emergenza e temporaneità, con un Padiglione della casa circondariale di Bologna che viene reso disponibile per il DGMC per ospitarvi fino a 50 giovani adulti detenuti che saranno progressivamente trasferiti da altri IPM a detto reparto.
Per la gestione temporanea di questo padiglione, che godrà di assoluta autonomia gestionale dalla casa circondariale, vedendo tutto il Personale preposto alla gestione essere tra quello esclusivamente del DGMC, saranno inviati a Bologna circa 45 unità nelle forme che erano già state comunicate con l’informazione preventiva alla riunione odierna, Personale che per quanto riguarda coloro che arriveranno da altre realtà del Paese sarà riconosciuto il trattamento di missione in regime forfettario.
Nel frattempo l’Amministrazione ha assicurato impegnarsi nel rispetto del cronoprogramma dei lavori che porterebbero ad acquisire circa 90 posti a quelli oggi mancati con il termine del nuovo IPM di Rovigo, con la prossima apertura tra marzo ed aprile 2025 della Sede di L’Aquila e con l’utilizzo di una Padiglione ex semilibertà a Lecce, in attesa che dopo gli interventi giungano entro la fine dell’anno le autorizzazioni a riaprire l’IPM della città salentina.
Su tutto ciò la FNS CISL ha confermato di condividere il percorso declinato dal Pres. Sangermano, su cui vari aspetti sono frutto anche di sollecitazioni sindacali che lo stesso Capo Dipartimento aveva recepito nell’ultimo periodo.

Ma è chiaro che serve adesso accompagnare un lavoro di riorganizzazione, perché l’emergenza non sia solo una fase destinata non ad esaurirsi nel tempo ma anzi a rigenerarsi se non avremo saputo mettere a frutto gli obiettivi che dalle difficoltà di questi giorni sono più comprensibili a tutti, partendo dal livello politico con il Ministero della Giustizia impegnato a reperire risorse per uscire da un decadimento del Settore, vecchio di almeno i precedenti 15 anni di disinteresse, passando per una Amministrazione cosciente della situazione e dei bisogni, con la leale e responsabile collaborazione delle OO.SS. del Personale per costruire e raggiungere un livello soddisfacente di efficienza, efficacia ed economicità per il Settore Minorile.
Intanto si è proposto di ripartire da una rideterminazione e ridistribuzione degli Organici di Personale della Polizia penitenziaria, che era stata prevista sulla scorta di una utenza che non superava le 350 presenze, situazione che con il sovraffollamento di oggi deve fare invece i conti.
Questo significa che insieme – e su questo lo stesso Sottosegretario si è dichiarato concorde -  servirà trovare una soluzione alla luce delle prossime circa 5700 nuove assunzioni che in anno vedranno ( tramite il 185° ed il 186° Corso formazione di nuovi Agenti )  un importante recupero sulle gravi lacune di carenza che oggi il Corpo soffre diffusamente in Italia. Serve soprattutto puntare ad un completamento del Contingente decretato per il DGMC che già realizzerebbe condizioni migliori di quelle vissute.
Così come serve che la politica e l’Amministrazione trovino risorse economiche per gestire anche le carenze odierne; se da un lato infatti va bene proporre in questa emergenza il trattamento di missione forfettaria, per chi si renderà disponibile a prestare servizio a Bologna, bisogna assicurare a tutto il Personale che ancora attende il pagamento di missioni – in arretrato da mesi – di ricevere quanto loro spettante.
Anche su questo l’impegno a trovare risorse è stato esplicitato e verificheremo che questo avvenga.
Al termine della riunione si è quindi condiviso che anche il tavolo tecnico sulle criticità, che tornerà a riunirsi già il prossimo 26 febbraio, prosegua a valutare le condizioni generali che tante difficoltà hanno creato ed insistono a determinare nel lavoro in questo importante Settore.
Vi terremo informati di ogni ulteriore novità.

                                                                                                                    Il Segretario Generale
                                                                                                                         Massimo VESPIA