Dott. Massimo PARISI
Direttore Generale del Personale DAP - R O M A
Egregio dott. Parisi,
riceviamo oggi la lettera circolare di cui in oggetto e non possiamo che contestarne modalità e contenuti che introducono – nel pieno dell’unico periodo dell’anno in cui il Personale di Polizia penitenziaria può revocare l’iscrizione sindacale - nuovi vincoli efficaci a validare le iscrizioni e le cancellazioni, indicazioni che non trovano fondamento alcuno.
In particolare ci riferiamo all’obbligo introdotto unilateralmente di allegare ad ogni tipo di richiesta una copia del documento di riconoscimento del Lavoratore o della Lavoratrice, disconoscendo il valore giuridico amministrativo che risiede in capo al Responsabile Sindacale che presenta tali Atti, quasi come se non se ne riconosca il ruolo e le responsabilità civili e penali che la legge gli attribuiscono e che ne legittimano costituzionalmente lo svolgimento del mandato di rappresentanza per delega da parte delle Persone, che lo hanno delegato appunto a produrre le sue volontà al datore di lavoro. E’ in capo a detta figura che ricade l’obbligo di aver accertato l’autenticità degli atti prodotti, avendo magari accertata anche l’identità dei sottoscrittori, tramite documenti di riconoscimento previsti dalla legge.
La lettera circolare interviene quindi - a nostro parere - improvvidamente perché molte nuove iscrizioni e molte istanze di revoca delle iscrizioni sono già state presentate presso le Direzioni dei luoghi di lavoro e quindi, mancanti del documento d’identità richiesto, sarebbero ritenute dall’Amministrazione non valide ?
Si attribuisce il senso dell’iniziativa ad indicazioni “del MEF e di alcune RTS”, ma anche in questo caso vale la pena segnalare che non trova fondamento alcuno una tale indicazione che vedrebbe detti Uffici chiedere ad altri Pubblici Uffici di fornire “Iscrizioni e/o Revoche” solo con i documenti di riconoscimento allegati, sconoscendo anche in questo caso il valore giuridico amministrativo di chi scrive – l’Amministrazione Penitenziaria – alla quale si riserva un ruolo meramente di “passacarte”, nonostante disponga per propri Dipendenti quale Datore di Lavoro.
Infine, non meno importante, il fatto che nella lettera circolare si affermi che nel caso di presentazione delle Iscrizioni e/o delle Revoche tramite PEC a queste comunicazioni debba seguire l’invio comunque anche dell’originale cartaceo, del quale invece l’obbligo di conservazione e tutela spetta al mittente.
Per quanto detto si chiede la sospensione della lettera circolare ed una riformulazione nelle forme previste che, per collaborazione informiamo, vengono altresì utilizzate nelle altre Amministrazioni con le stesse regole contrattuali, quale ad esempio la Polizia di Stato.
In attesa di cortese urgente riscontro si porgono cordiali saluti.
Il Segretario Generale
Massimo VESPIA